Sono un ultra sessantenne e ho da poco ricevuto dalla mia Regione un cortese invito alla vaccinazione.

La lettera contiene molte inesattezze, rese ancor più gravi perché provengono da fonti istituzionali. Potrei rispondere punto per punto, ma essendo ospite di questa rubrica non devo togliere spazio alle altre lettere.

Inizio dicendo che il 27 gennaio 2021 l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato la risoluzione 2361, merita di essere letta tutta ma particolare attenzione va rivolta al comma 7.3. Che la vaccinazione sia sperimentale lo affermano i continui “aggiornamenti” dei bugiardini nei quali vengono inseriti come effetti avversi: miocarditi, pericarditi, ictus, paralisi, trombosi, cecità, decessi e altro. Le stesse case farmaceutiche affermano che il vaccino “potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono”.

Prima bastavano due dosi dello stesso vaccino, ora le dosi sono 3, si parla di quarta dose e si possono anche miscelare vaccini diversi. Prima andava tassativamente conservato a -80°, ora lo si fa anche in spiaggia e come da raccomandazioni NON va mai ricongelato.

È scritto nei bugiardini che “la durata della protezione non è nota”. Inoltre normalmente il vaccino viene testato su persone ammalate, non sulle sane.

Nella lettera della mia regione è scritto che “non è stata saltata nessuna fase della sperimentazione”. Questa affermazione non è assolutamente vera, perché la si sta facendo sugli esseri umani. Pratica vietata da: Convenzione di Oviedo, Codice di Norimberga, Dichiarazione di Helsinki, dalla CEDU e da chissà quante altre fonti normative.

Da non dimenticare in questo caso il Principio di Precauzione, che è una norma dell’UE.

Per quanto riguarda l’autorizzazione al commercio dei “vaccini” è un’immissione in commercio condizionata, poiché sono “medicinali sottoposti a monitoraggio addizionale”. La sperimentazione, non essendo saltata, terminerà il 31 dicembre 2023, tranne che per il Vaxzevria, la cui sperimentazione si concluderà il 31 marzo 2024, è scritto nei bugiardini, basta informarsi.

In un’altra riga della lettera della mia regione leggo: “con la vaccinazione inoltre potrà ottenere il Certificato Verde Covid e spostarsi con maggiore libertà”. In Regione Veneto sanno che sono vigenti i Regolamenti 2021/953 e 954 del Parlamento Europeo – data 14 giugno 2021 – i quali,  essendo regolamenti, IMPONGONO agli stati membri di evitare le discriminazioni?

Nella lettera è infine riportata la raccomandazione di indossare, come sempre, una mascherina che copra naso e bocca. Non sono serviti decine di studi e ricerche, anche dell’OMS, i quali spiegano scientificamente che le mascherine alterano l’attività respiratoria e possono creare problemi di acidosi ed ipossiemia e non solo?

Qualora dovessi risultare affetto da Covid-19 posso sempre contare sul trattamento domiciliare, da fare in urgenza, non certo su “tachipirina e vigile attesa”.

Concludo ricordando che la sperimentazione clinica è disciplinata anche dal Regolamento UE n. 536/2014 del 16 aprile 2014.

In quanto al tornare ad una vita normale, come scritto nella lettera, sono 18 mesi che abbiamo sempre attuato tutte le accortezze che ci chiedevano, in quanto – ci dicevano – erano misure necessarie per potersi riabbracciare (ricordate?) ma siamo ancora al punto di partenza. In più hanno distrutto l’economia e i rapporti sociali.

Visto che non esistono evidenze scientifiche né legali né etiche per questa inoculazione – chiaro segno che molte, troppe cose non quadrano – perché dovrei partecipare a una sperimentazione?

Claudio Fiori
Presidente Comitato Veneto Sensibilità Chimica