A quanto pare, non c’è limite alle misure restrittive che i presidenti delle regioni e delle province autonome possano disporre.

Ne prendiamo atto, leggendo l’ultima ordinanza del 19 marzo 2021 (scarica l’ordinanza) firmata dal presidente della provincia di Bolzano, che dispone l’applicazione di misure più restrittive rispetto a quelle già vigenti.

Arno Kompatsche ORDINA (punto 2):

chea partire dal 7 aprile 2021 e fino al termine del progetto sperimentale avviato dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige per il monitoraggio della diffusione dell’infezione da Sars-Cov-2 nella popolazione scolastica altoatesina, si potranno avvalere della didattica in presenza esclusivamente gli alunni e le alunne che si sottoporranno allo screening.

Per gli alunni e le alunne che non parteciperanno al suddetto programma di monitoraggio e testing le attività didattiche e scolastiche proseguiranno in modalità di didattica digitale integrata.”

L’ISTRUZIONE IN PRESENZA NON SARÀ PIÙ UN DIRITTO, MA UN PRIVILEGIO?

Di fatto, l’ordinanza di Arno Kompatsche, padre di 7 figli (leggi chi è su Wikipedia), equipara – senza avvalersi di alcuna documentazione scientifico-pedagogica – l’istruzione in presenza a quella a distanza (cosiddetta “didattica digitale integrata”), tanto odiata da studenti e genitori di tutta Italia a causa della sua inefficacia, ma tanto apprezzata dal nuovo ministro dell’istruzione.

L’ordinanza di Bolzano introduce pericolosamente una scuola di serie A in presenza per chi oggi deciderà di fare eseguire ai propri figli i test rapidi antigenici (e domani, forse, le vaccinazioni?) e una scuola di serie B a distanza per chi deciderà di non far eseguire i test.

PERCHÉ ACCANIRSI SUI MINORI E SULLA SCUOLA?

I minori sono l’unica categoria di popolazione che non è tutelata da alcun sindacato.

Poco importa che l’Azienda Sanitaria di Bolzano abbia avviato un progetto denominato Test antigenici rapidi nasali nella scuola, che prevede l’utilizzo di test rapidi antigenici da far eseguire ai minori in autosomministrazione (!!!).

Ciò che importa è che i minori non potranno opporvisi, c’è chi deciderà per loro.

Quali implicazioni avrà sulla salute fisica e mentale di bambini e ragazzi l’obbligo di effettuare periodicamente, in autosomministrazione, i test rapidi antigenici?