“Alle Arti!” è l’appello dell’omonimo movimento di artisti e creativi per tornare a vivere l’Arte come evento e come confronto, promuovendo eventi culturali, mostre, musica, danza e teatro dal vivo.

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Alle Arti sostiene l’evento L’Arte è Vita indetto dalla Marcia della Liberazione.

Per tornare a vivere l’Arte come evento e confronto dal vivo e insieme al pubblico, sabato 6 febbraio in tutta Italia si accenderanno le luci dell’Arte per dare voce agli Artisti, ai creativi e a tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo.

Chi pensa che possa esistere arte e cultura senza presenza e socialità, chiedendo altre chiusure e promuovendo il web e lo streaming come soluzione, evidentemente non ha abbastanza a cuore la situazione.

È il momento di avviare una grande operazione di consapevolezza: chi la conquisterà rimarrà in piedi, nonostante tutto.

Affidare la rinascita dell’arte e della creatività agli interpreti sbagliati è l’errore capitale che in questa fase può essere compiuto.

ALLE ARTI!

Appello per la rinascita consapevole dell’Arte e della Creatività

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Artisti, Creativi,

una volta c’era la ricerca del migliore dei mondi possibili.

Oggi ci costringono alla funerea certezza di vivere nell’unico mondo possibile.

Una volta l’Arte – ed il suo presupposto, la Creatività – aspiravano a trasformare la realtà.

Oggi la Creatività agonizza e l’Arte somiglia sempre più al tremulo signorsì del servo.

Le cause di tutto ciò sono molteplici e complesse ma, su tutte, una potrà spiegare il livello del degrado che vivono le nostre società: la potenza dei media ha affermato un unico pensiero asfittico, illusorio, materiale, riduttivo. Pochissimi – per contro – sono stati capaci di immaginare un linguaggio diverso, spontaneo, libero, sentito dal profondo del proprio animo.

Così eccoci oggi, immersi nella tossica narrazione di un mondo globalizzato, malato, dispotico, perlopiù privi delle chiavi per disarticolarlo.

Pensiamo che l’Arte e la Creatività abbiano ragion d’essere allo scopo di trascendere e far trascendere le limitazioni della quotidiana esistenza; di donare equilibrio e genialità; di precorrere i tempi; di mostrare, attraverso ironia e satira, ciò che a prima vista è invisibile; di criticare senso e legittimità delle manifestazioni dei sistemi di potere.

Questi, al contrario, hanno reclamato e troppo spesso ottenuto censura, banalità e sonno delle coscienze.

Gli artisti sono così spinti ad essere, nella stragrande maggioranza, intrattenitori, testimonial dell’unico pensiero possibile, megafoni dei padroni del discorso.

Ecco il senso di questa nostra urgente CHIAMATA ALLE ARTI !

Serve una riscossa individuale e collettiva, agita in atti creativi liberi, originali, consapevoli pure della salvaguardia e della valorizzazione della tradizione, vissuta quale maturo segno del senso ribelle e rivoluzionario dell’artista, dalle solide radici e dalle infinite prospettive e ramificazioni.

La nostra tradizione culturale, alta moralmente e spiritualmente, insieme alla bellezza che l’accompagna, è infatti condizione imprescindibile per la formazione e l’educazione delle nuove generazioni. Essa è altresì uno strumento insostituibile contro la generale perdita di valori, lo sfumare del senso di appartenenza, la meccanizzazione delle menti, il nichilismo e l’ipnosi collettiva delle persone.

Abbiamo bisogno dell’Autentico.

È necessario abbattere le mistificazioni e le mediazioni, e tornare a vivere l’Arte come evento e come confronto. È necessario ritornare a fare musica dal vivo, recitare su di un palco, dipingere in verità, vibrare insieme gettandoci a capofitto nel rapimento di una sinfonia, nel gesto irriverente del giullare, abbandonarci alla gioia di cantare insieme. Ripristinare l’Arte nella festa.

In quanto artisti, auspichiamo una Scienza che sappia integrarsi con lo Spirito Umano. Una nuova Scienza etica, che faccia tesoro delle nuove scoperte della fisica, per una considerazione realmente olistica dell’Essere Umano, in quanto unità di corpo-anima- spirito. Così, in chiave psico-immunitaria, rivendichiamo le potenzialità terapeutiche dell’Arte, nella coscienza che la Salute non è la mera assenza di malattia, ma la più alta manifestazione del benessere, della creatività, della felicità.

Dove c’è paura, vogliamo portare amore.

Dove c’è rassegnazione, vogliamo portare speranza.

Dove c’è distanza, vogliamo portare unione.

Dove c’è freddezza, vogliamo portare calore.

Dove c’è arroganza, vogliamo portare umiltà.

Dove c’è ambiguità, vogliamo portare discernimento.

Dove c’è paradosso, vogliamo portare buon senso.

Dove c’è aridità, vogliamo portare gioia.

Dove c’è vuoto, vogliamo portare bellezza e valore.